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Nome scientifico
Sardina pilchardus
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Conservazione
0+2°C
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Zona di provenienza
Mar Mediterraneo (Zona FAO n. 37)
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Attrezzi da Pesca
Reti da traino
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Allergene
Pesce
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Sottozona
Divisione 37.2.1 (Mar Adriatico)
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Scheda tecnica
La Sardina pilchardus, meglio conosciuta come sardina ha un corpo affusolato, con bocca e occhi che occupano la maggior parte del corpo.
La sardina ha una forma affusolata con grosse squame; l’occhio e la bocca occupano gran parte del capo.
Il suo coloro è azzurro-verdastro sul dorso e argento su fianchi e ventre.
Ha i fianchi e il ventre bianco argentei, mentre il dorso è verde-azzurro con riflessi variegati.
La sardina si caratterizza per essere un pesce migratore: nei periodi caldi lascia i fondali, dove trova rifugio nei mesi invernali, per avvicinarsi alla costa per la riproduzione.
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Valori nutrizionali
La sardina è un pesce proteico e con un altissimo tasso di Omega tre. È ricco di Sali minerali quali fosforo, potassio, ferro, selenio.
Valori Nutrizionali per 100 gr di prodotto
Valore energetico: 126 kcal
Proteine: 28,8 g
Carboidrati: 4,5 g
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Conservazione e pulizia
La sardina è un pesce estremamente delicato e la sua freschezza si vede quando ha l’occhio vivo e sporgente, le branchie rosse, il corpo rigido e le carni sode. Se la pancia è gonfia è meglio non consumarle.
È sempre consigliato consumare le sardine appena comprate: possono essere conservate in frigorifero per uno/due giorni oppure surgelate per tre mesi. In entrambi i casi devono essere messe negli appositi sacchetti alimentari.
Come per la maggior parte dei pesci, è fondamentale prima di tutto raschiare le squame. Successivamente si sfiletta, tagliando la testa: per una maggiore rapidità aprite con una forbice tutta la pancia, evisceratela, rimuovete la lisca e lavatela poi con acqua corrente.
NB: In caso di consumo crudo, marinato o non completamente cotto, la normativa in materia, disciplinata dal Regolamento Europeo CE 853/2004 et al. (c.d. "Pacchetto Igiene"), prevede che un prodotto per essere consumato crudo deve essere portato ad una temperatura di -20° per almeno 60 ore o -18° per almeno 96 ore (anche in congelatore domestico contrassegnato con tre o più stelle).